Sono Antonella, e ho 47 anni.
A settembre 2017, in seguito a un forte stress emotivo (familiare) inizio ad avere dei forti fastidi in zona vulvare.
All’inizio penso a una candida, dato che qualche volta ne soffro, e mi auto-curo con la solita crema. dopo una settimana però non c’è miglioramento, anzi, il prurito è pazzesco e doloroso e le perdite non accennano a passare, e la crema vaginale mi brucia come fuoco.
Decido di andare dal mio ginecologo, di cui sono paziente da circa 10 anni.
Quando mi visita si allarma e si altera, “sgridandomi”: ma non si rende conto! è papilloma acuto, bisogna subito fare una biopsia (90€ di visita e altri 90€ di biopsia), come ha fatto a non accorgersene! notare che il mio ultimo pap test, fatto da lui, era di aprile ed era a posto.
Comunque: mi spavento a morte, mi sento anche parecchio umiliata. decido di sentire qualcun altro. contatto quindi il mio precedente ginecologo, sono stata sua paziente dai 20 ai 35 anni, gravidanza compresa.
Quando mi reco da lui per la visita l’infiammazione si è attenuata, è passato quasi un mese. la sua visita è molto attenta e approfondita, e alla fine arriva la diagnosi: lichen.
E lì mi piomba il mondo addosso: a padova nessuno ne sanno nulla, non trovo informazioni se non catastrofiche. poi mi imbatto nel gruppo FB e finalmente inizio a capirne. vedo che il centro specifico più vicino è bologna. a marzo di quest’anno la prima visita e la conferma della diagnosi. come terapia unguento e crema al cortisone.
La terapia farmacologica però non mi basta: continuo con le mie piccole ricerche. scopro un forte collegamento tra patologie autoimmuni e ansia; da un paio di mesi sono in terapia da una psico-neuro-immunologa, e mi sta facendo molto bene.
Credo che sia davvero una malattia “soggettiva”, ognuno di noi ha sintomi simili ma non uguali. c’è tutto da studiare e capire. ho la fortuna di non avere una forma avanzata. ho qualche aderenza, dei tagli, prurito e arrossamenti che seguono in modo preciso l’andamento ormonale (durante e dopo il ciclo sto bene, man mano che si avvicina il ciclo successivo peggioro).
Cerco di ascoltare la malattia come veicolo che usa il mio corpo per farmi capire quando sto male dentro, quando non vivo bene, quando il mio disagio è più forte. io sono un’emotiva, ansiosa, iper sensibile. non ho avuto una vita facile dal punto di vista affettivo. ho avuto periodi di depressione, non conclamata.