Intervista alla Dott.sa Paganelli, Dirigente Medico di Dermatologia presso l’Ospedale Santa Maria Nuova IRCCS di Reggio Emilia

Nel 2021 abbiamo avuto il piacere di intervistare il direttore della dermatologia, Dottor Motolese, assieme alla sua equipe. [Leggi qui l’intervista completa.]

Tre anni dopo, ascoltiamo la Dottoressa Paganelli che ci racconta il suo percorso e gli aggiornamenti del centro di Reggio Emilia.

La nostra ultima intervista al vostro centro, la Struttura Complessa di Dermatologia dell’Ospedale Santa Maria Nuova IRCCS di Reggio Emilia, risale a settembre 2021. Lei è dermatologa e lavora assieme al Dottor Motolese. Ci racconta questi ultimi anni dal 2021 per il centro, e soprattutto per i pazienti con lichen sclerosus che seguite?

Lavoro come Dirigente Medico di Dermatologia presso l’Unità Operativa Complessa di dermatologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova da circa 1 anno e da subito ho avuto modo di occuparmi di pazienti affetti da lichen sclerosus, patologia sulla quale c’era già una grossa casistica grazie all’expertise in questo ambito del nostro Direttore, il Dr. Motolese, e del resto dell’equipe.

Grazie proprio anche alla collaborazione del Dr Motolese con LISCLEA, la nostra Unità è diventata polo attrattivo per molti pazienti. Abbiamo negli ultimi mesi strutturato un ambulatorio dedicato al lichen sclerosus, e stimiamo che circa una cinquantina di pazienti effettuino regolare follow-up presso il nostro centro.

Di questi, numerosi sono coloro che vengono da fuori regione o fuori provincia. Ci occupiamo di seguire i pazienti in tutte le fasi dell’iter diagnostico-terapeutico, ad iniziare dalla conferma diagnostica, che viene effettuata sia con metodiche invasive (biopsia) che non (dermatoscopia).

Una volta confermata la diagnosi, forniamo al paziente la certificazione di malattia, da registrare presso l’ASL di residenza. Condividiamo con i pazienti i possibili percorsi, informandoli di quali siano le opzioni terapeutiche disponibili, a partire da quelle tradizionali fino a quelle più innovative, di pertinenza rigenerativa.

Abbiamo anche avviato un protocollo di studio (di tipo retrospettivo osservazionale) sulla nostra casistica di pazienti affetti da lichen sclerosus, tuttora attivo. Abbiamo già finalizzato diverse pubblicazioni scientifiche in questo ambito (incluso l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali adipose come strategia terapeutica) in riviste scientifiche indicizzate .

Ovviamente tutto questo questo è possibile grazie al lavoro di un’equipe qualificata, coesa e ben organizzat

Lei ha lavorato all’estero. Ci racconta la sua esperienza lì e il suo ritorno in Italia?

Dopo la specializzazione in Dermatologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale. In questo contesto mi sono occupata soprattutto di cellule staminali mesenchimali derivate dal tessuto adiposo ed ho avuto modo nel 2020 di fare una Research Fellowship presso la University of Miami (Miami Miller School of Medicine, Philip Frost Department of Dermatology and Cutaneous Surgery), centro di avanguardia in ambito rigenerativo. Al mio rientro in Italia, ho iniziato ad occuparmi di lichen sclerosus ed ho avviato una collaborazione, tuttora attiva, con la Chirurgia Pediatrica del Policlinico di Modena sul lichen sclerosus pediatrico.

Di cosa si occupa per i pazienti? Ricevete anche bambini e uomini? Ci sono giorni specifici per ciascun gruppo?

Al momento sono referente per i pazienti affetti da lichen sclerosus seguiti presso il nostro centro, Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, e seguo i pazienti a 360° lungo tutto il percorso occupandomi sia della gestione clinica che della raccolta dei dati a scopo di ricerca.

L’ambulatorio è al momento un secondo livello, che effettuiamo il lunedì pomeriggio, accessibile solo previa prima visita dermatologica presso gli ambulatori divisionali del nostro centro; stiamo tuttavia lavorando alla costruzione di un’agenda più strutturata e più facilmente accessibile, ove i pazienti possano essere inviati direttamente da altri specialisti esterni all’Ospedale o appartenenti ad altre branche mediche (diverse dalla dermatologia, soprattutto urologi e ginecologi). In questo contesto vediamo pazienti sia adulti che pediatrici, di ambo i sessi.

Ci può parlare della chirurgia rigenerativa per i pazienti con lichen sclerosus? Come si svolge e quali sono le modalità di accesso?

Nella nostra equipe è presente anche un Chirurgo Plastico, il Dr. Luca Contu, che si occupa dell’effettuazione delle procedure chirurgiche come primo operatore.

Con il Dr. Contu effettuiamo visite in compresenza a settimane alterne per i pazienti candidati o candidabili a trattamenti rigenerativi come PRP o SVF/microfat. Il Dr Contu effettua cicli di trattamento con PRP omologo (emoderivato, plasma ricco di piastrine) di circa 3-5 sedute, che vengono effettuate in regime ambulatoriale con cadenza mensile, per le quali i pazienti devono pagare solo un piccolo ticket (importo variabile tra i 20 e i 40 euro a seconda del tipo di formulazione utilizzata).

Invece, il trattamento con SVF (stromal-vascular fraction, ovvero la porzione di tessuto adiposo più ricca di cellule mesenchimali staminali) viene effettuato su pazienti selezionate/i, dopo accurata valutazione di ogni specifico caso, in regime di Day Hospital Chirurgico, che è pertanto completamente gratuito per il paziente.

La procedura viene effettuata in anestesia locale, senza bisogno di sedazione. Si effettuano due piccole incisioni nella regione addominale inferiore.

Da qui tramite cannule specifiche viene effettuato il prelievo di tessuto adiposo, poi immediatamente processato direttamente in sala operatoria (sterilmente) per eliminare le cellule adipose mature ed eventuali residui ematici e trattenere solo la cosiddetta SVF, dal maggiore potenziale rigenerativo ed immunomodulante, poi iniettata a livello genitale.

Ai pazienti viene infine prescritto l’utilizzo di pancera ed il riposo nei 5-7 giorni seguenti la procedura. Non abbiamo registrato eventi avversi maggiori, se non dolorabilità locale nel sito di iniezione da lieve a moderata. In un solo caso abbiamo avuto una riattivazione di herpes genitale. I pazienti riferiscono buon controllo della sintomatologia, con minore necessità di ricorrere agli steroidi topici.

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